La primavera e’ per eccellenza la stagione di “apertura” dell’attivita’ fotografica. Durante l’inverno ci siamo limitati a fotografare eventi quali: Natale, compleanni, Carnevale. Ma e’ con la primavera che la voglia di aria aperta e di gite ci prende di nuovo. E quale migliore occasione per sfoderare la nostra macchina fotografica? Quest’anno pero’ siamo decise: “Le nostre foto DOVRANNO essere migliori dell’anno scorso!”. E allora? Incominciamo col verificare il corretto funzionamento della nostra macchina fotografica. Puliamola dalla polvere utilizzando gli appositi pennelli e panni in modo da non graffiare obiettivi, lenti, filtri e specchio interno. Compriamo nuovi rullini controllando la scadenza. Mica vogliamo che la foto piu’ bella che pensiamo sia stata mai scattata venga rovinata perche’ il rullino e’ vecchio? Quindi occhio alla data di scadenza! E poi … miglioriamo il nostro “occhio craeativo”.
Per alcuni questo e’ un dono della natura. C’e’ chi nasce con un’indole piu’ artistica e questo si rivela anche nella realizzazione delle foto. Hanno proprio un occhio particolare.
Per altri significa imparare e migliorare: provare e riprovare tecniche quali ad esempio usare filtri per enfatizzare particolari: prendiamo il filtro polarizzatore.
Il cielo risultera’ piu’ intenso grazie al suo uso. Il contrasto con prati o mare dara’ alla foto un’intensita’ migliore. Ma su questi torneremo poi.
E poi impariamo a guardare il mondo con occhio diverso.
Facciamo una prova: guardiamo un qualsiasi oggetto. Un fiore, un campanile nel cielo azzurro, un bambino che gioca a pallone. Guardiamo poi lo stesso oggetto attraverso l’obiettivo della nostra macchina fotografica. Be’ e’ sicuramente diverso. Alcuni soggetti visti attraverso l’obiettivo fotografico, perdono quel “non so che” che ci aveva affascinato. Altri, invece, vengono migliorati e i particolari esaltati. Ecco questo e’ un modo di guardare il mondo “diverso”. Facciamo dell’obiettivo il nostro occhio virtuale e guardiamoci intorno. Vedrete come cambiera’ la nostra visione di cio’ che ci circonda.
Possiamo dire che per questa attivita’ non ci sono regole, basta usare la nostra macchina fotografica: muovere l’obiettivo in su e giu’, destra, sinistra. Ops! dimenticavo! una regola c’e’: non facciamoci tentare dalle “solite” foto!
Il panorama visto dalla sommita’ del sentiero di montagna che abbiamo percorso e che e’ bellissimo in fondo e’ lo stesso della cartolina in vendita nello spaccio a valle. Certo provera’ a parenti e amici che eravamo li, che il sentiero lo abbiamo percorso tutto, che siamo quindi in perfetta forma anche dopo i lunghi e pigri mesi invernali. Pero’ attirera’ la giusta attenzione? No! i nostri parenti e amici guarderanno un po’ “annoiati” le nostre foto e un po’ in fondo in fondo anche noi lo saremo. Invece proviamo a cercare qualcosa di speciale nel panorama: un albero cresciuto con una forma particolare, una pianta con una strana infiorescenza, e perche’no? i nostri compagni di passeggiata a bocca aperta davanti a un panorama mozzafiato oppure stravolti per una passeggiata alla quale di certo i lunghi mesi invernali non li hanno preparati!
Usiamo questo trucco anche quando vogliamo fotografare le persone. Certo le foto sono i nostri ricordi e sono necessarie per la realizzazione dei nostri albums (anche se a queste dobbiamo doverosamente associare il journaling non dimentichiamolo) e quindi alla festa di compleanno ad esempio, di certo non possiamo non fare le foto del gruppo di amici, specialmente davanti alla torta con candeline. Pero’ non dimentichiamoci di cogliere col nostro “occhio virtuale” anche i particolari: una smorfia particolare, un abbraccio tra le nostre amiche, il simpatico modo di mangiare la fetta di torta del nostro amico goloso! . Insomma non dimentichiamo anche in questi frangenti la regola “mai solo le solite foto!”. Anche quando facciamo foto tipo “ritratto” non siamo obbligati a prendere tutto della persona che ritraiamo. Possiamo anche concentrarci su un solo particolare, come ad esempio il suo sguardo o le fossette quando sorride.
Guardiamoci intorno soffermandoci sulla luce: se ci soffermiamo a guardare con un po’ piu’ di attenzione il mondo intorno a noi, noteremo che la luce e’ un elemento essenziale nelle nostre foto. Cerchiamo di notare i giochi di luce, le ombre che si formano al sole o i contrasti. Riusciremo a cogliere particolari inaspettati nelle nostre foto.
Cerchiamo di essere coscienti di quello che fotografiamo cogliendo l’aspetto essenziale della foto. Ad esempio se stiamo fotografando panorami o monumenti prendiamoci tutto il tempo necessario per scattare una foto. E’ vero ci sono momenti in cui anche durante i nostri giorni di vancanza il tempo e’ tiranno. Ma proviamoci! Cerchiamo di avere qualche minuto per guardare con attenzione all’interno dell’obiettivo, di giocare con la luce, di provare i filtri come il polarizzatore o anche quelli colorati (su questi torneremo prossimamente), di cercare il particolare che fara’ della nostra foto il nostro “capolavoro” da scrappare.
Certo questo non sara’ possibile se stiamo fotografando un evento sportivo. In questo caso l’elemento essenziale e’ proprio la tempestivita’. Pero’ se ci alleniamo a guardare attraverso l’obiettivo e in modo “diverso” anche in questi frangenti saremo pronti a cogliere il meglio dalle nostre foto.
Nei ritagli di tempo studiamo gli oggetti o soggetti che ci circondano, con attenzione. Un fiore e’ un fiore, ma se lo guardiamo con attenzione puo’ avere qualcosa di particolare come la disposizione dei petali (e’ capitato proprio a me, una strana infiorescenza dell’edera con due petali da un lato e tre da un altro), una sfumatura di colore. E visto che siamo in primavera alleniamoci a fotografare fiori proprio sul nostro balcone. Proviamo a fare delle composizioni con i vasi che abbiamo in terrazza, cosi’ da provare gradazioni di colore e forme di fiori. Proviamo a fare cosi’ con qualsiasi altro oggetto: frutta, lavori artigianali e le stesse persone a noi care. Certo per queste ultime non potremo “provare composizioni”, ma possiamo scoprire atteggiamenti e particolari che forse tutti i giorni ci sfuggono. In questo modo quando dovremo scattare una foto saremo gia’ preparati a cogliere gli aspetti nascosti e particolari che rendono “unico” l’oggetto della nostra foto.
Per migliorare il nostro occhio fotografico facciamo pratica “creando” i soggetti da fotografare. Proviamo a realizzare delle composizioni astratte con oggetti diversi cercando di dare libero sfogo alla nostra immaginazione. Foto astratte possono avere come soggetto anche finestre, porte o oggetti che ogni giorno ci fanno compagnia e che fanno parte della nostra vita. La loro composizione la realizzazione di giochi di forme o di colori possono trasmettere emozioni e rivelare dettagli e particolari che ad un occhio distratto erano sfuggiti.
Altro piccolo trucco per dare un tocco particolare alle nostre foto e’ quello di giocare con le luci. Guardando infatti il nostro album noteremo che in alcune foto c’e’ una particolare ombra, una luce che rende l’atmosfera piu’ calda, o che enfatizza il soggetto della nostra foto. Proviamo a realizzare questi giochi volutamente e non per caso. Innanzitutto domandiamoci se vogliamo che il soggetto sia in ombra o se lo vogliamo in piena luce. Ricordiamoci che l’uso del flash non e’ solo ed esclusivo negli ambienti chiusi o un po’ bui. Una foto in pieno sole ad esempio puo’ dare delle ombre sul viso del soggetto, per evitare che parte del volto non sia visibile, proviamo ad usare il flash anche con foto in pieno sole.
Possiamo creare dei giochi di luce illumimando il soggetto dalle spalle, potremo creare cosi’ dei suggestivi “controluce” che possono esaltare il soggetto della foto. Se vogliamo creare delle suggestive silouhettes possiamo anche utilizzare la luce naturale del tramonto, ponendo il nostro soggetto in controluce.
Certo le prime volte saranno dei tentativi, ma poi dopo aver fatto un po’ di pratica riuscirete sicuramente a giocare con le luci in modo da avere foto veramente particolari.
Quando scattiamo le nostre foto non dobbiamo sottovalutare l’importanza che hanno i colori che circondano l’oggetto da fotografare. Pensiamo infatti a foto di famosi fotografi: come viene trasmessa quella particolare emozione che ci prende quando osserviamo le loro foto? Come riescono a farci sentire in un paese Tropicale solo attraverso la loro foto? Be’ sicuramente hanno attentamente guardato il soggetto dall’obiettivo fotografico, cosi’ come ne abbiamo parlato nell’articolo, hanno giocato con le luci per dare ombre particolari, hanno anche “creato” la composizione della foto, magari aspettando per ore che soggetti da loro e tra loro svincolati fossero armoniosamente riuniti per la loro foto. Hanno pero’ anche osservato i colori che circondavano i loro soggetti, oppure hanno osservato solo il contrasto di colori e da li hanno creato la loro fotografia. Pensiamo ad esempio ad un contrasto tra fiore e fogliame di una pianta. Pensiamo ai meravigliosi colpi di colore di alcune piante tropicali, con il fogliame verde e i fiorni di colori vivaci e accesi. E come non apprezzare i giochi di colore di alcuni borghi di pescatori con le loro case colorate affiancati e contrastanti. Guardiamo i colori quindi, anche se in realta’ anche questo piccolo trucco altro non e’ che una osservazione piu’ approfondita del mondo che ci circonda.
Impariamo anche a “giocare” con la nostra macchina fotografica. Impariamo ad utilizzare i filtri per creare effeti speciali o anche dare colori speciali, proviamo a dare un effetto sfocato o “flou” attraverso l’uso dello specifico filtro oppure utilizzando anche un semplice pezzo di velo posto davanti all’obiettivo. Questo particolare effetto dara’ un tocco piu “morbido” alla vostra foto sfocando leggermente il soggetto lasciandolo pero’ ben visibile. Sull’uso dei filtri ci dilungheremo prossimamente. Qui voglio solo dire che per fare delle foto veramente particolari, che trasmettano le emozioni e che parlino a chi le osserva, non basta a volte solo spingere il pulsante della nostra macchina fotografica e scattare, e’ necessario anche immaginarla, pensarla e ricorrere all’ausilio di mezzi oltre che al nostro occhio fotografico.
Provate infatti a mettere leggermente fuori fuoco il soggetto o il background della foto.
Vedrete come la vostra foto uguale nella composizione dell’oggetto e delle luci, cambi solo leggermente modificando la messa a fuoco. E ancora provate questa tecnica con i soggetti in movimento. Certo non e’ semplice e richiede un po’ di pratica pero’ vi giuro che vale la pena provarla. Fissate la vostra macchina sul tre piedi in modo che sia ben ferma e poi seguite il soggetto della vostra foto che si muove, muovendo solo i vostri fianchi e nient’altro.. Vedrete il risultato!!
‘Non dimentichiamoci poi di scegliere la giusta pellicola. In commercio troveremo pellicole contrassegnate con “100 ASA” oppure “400 ASA” e cosi’ via. Be’ teniamo presente che ad ogni pellicola corrispondono prestazioni diverse. Cosi’ un “800 ASA” o piu’ sono particolarmente versatili in situazioni sportive di gran movimento o in ambienti veramente scuri dove non sia possibile o dove non vi piaccia l’utilizzazione del flash. Questa pellicola ha l’inconveniente di avere una grana un po’ grossa e leggermente visibile in fatto di sviluppo inconveniente che in questa fase puo’ essere leggermente corretto.
Generalmente una pellicola che sia contrassegnata da 400 ASA e’ molto versatile, da buoni risultati in ambienti leggeemente scuri e nello stesso tempo rimane piu’ compatta come grana di pellicola. Quindi pensiamo all’uso che faremo della pellicola che stiamo montando all’interno della nostra macchina e compriamo quella piu’ adatta per avere delle prestazioni migliori. Anche alcuni tipi di fotocamera digitale hanno la possibilita’ di definire la “velocita’” della pellicola, ottenendo con la fotocamera digitale gli stessi effetti che si otterrebbero con una macchina fotografica tradizionale. Se la vostra fotocamera ha questa opzione non esitate ad usarla e verificare come solo modificando questa impostazione le vostre foto miglioreranno.