Per lavori di intaglio, rifinitura e sagomatura del legno occorreranno quattro scalpelli a lama smussata con tagliente da 6, 13, 19 e 25 mm, e uno scalpello comune con tagliente da 6 mm.
Utilizzo dello scalpello a lama smussata
Per intagliare una cava per una giunzione bloccare il pezzo in una morsa, poi con il segacelo a dorso praticare i due tagli che delimitano la larghezza e la profondità dell’intaglio.
Scalpellare da un lato fino a metà, impugnando lo scalpello con gli smussi in alto e asportando poco materiale per volta. Rivoltare il pezzo e lavorare gradualmente fino a raggiungere la parte già scalpellata. Rifinire pareggiando l’interno della cava e controllare che sia piatta.
Per intagliare l’incasso delle cerniere per le porte, segnare la larghezza, lunghezza e profondità dell’incasso sul bordo della porta. Tenendo lo scalpello verticalmente (smusso all’interno), picchiare sul manico dell’attrezzo con il mazzuolo di legno e far penetrare lo scalpello fino alla profondità segnata. Ripetere il taglio a brevi intervalli, lavorando da un’estremità all’altra della lunghezza dell’incasso. Continuare a lavorare con lo scalpello togliendo il materiale da asportare. Tagliare diritti i margini dell’incasso e pulire.
Utilizzo dello scalpello comune
È uno scalpello con spessa lama a sezione rettangolare e un robusto manico destinato ad assorbire bene i continui colpi di mazzuolo, necessari per intagliare una scanalatura profonda o una mortasa.
Sia nel tagliare una giunzione a tenone e mortasa sia nel ricavare l’incasso per una serratura, sarà meglio iniziare togliendo il grosso con una serie di fori e proseguendo poi con lo scalpello per le rifiniture dei fianchi.
Taglio di uno smusso di testa
Tracciare la sagoma dello smusso con la matita, poi fermare saldamente il pezzo in una morsa o nel banco-morsa portatile. Tenere lo scalpello in posizione quasi verticale, con il pollice di una mano appoggiato sull’estremità del manico. Tenere la testa sopra il lavoro.
Spingendo verso il basso con il pollice, tagliare gli angoli come si vede nell’illustrazione finché si ottiene una curva perfetta. Levigare lo smusso con raspa e carta vetrata.
Manutenzione degli scalpelli
In genere, gli scalpelli sono venduti con una protezione di plastica sul tagliente della lama; ‘riporre lo scalpello nella sua protezione quando non lo si usa.
Le lame degli scalpelli hanno due angolazioni che formano un doppio tagliente, il tagliente molato più largo, a 25 gradi, e il tagliente affilato, più stretto, a 30 gradi, che è quello che effettivamente esegue il taglio. Il tagliente a 30 gradi può perdere l’affilatura che va di tanto in tanto rinnovata (alcuni scalpelli vanno affilati anche da nuovi).
L’attrezzo piú indicato per l’affilatura è la pietra abrasiva a olio, del tipo combinato, a ossido di alluminio. Se lo scalpello non è completamente senza filo né scheggiato, va bene una pietra a olio con grana media e grana fine. Prima di usarla, ungere leggermente la superficie della pietra con olio da macchina o acquaragia.
Per affilare lo scalpello, tenerlo sulla pietra con lo smusso in giú, inclinato correttamente di 30 gradi. Impugnare il manico con una mano e con le dita dell’altra spingere in basso il tagliente. Terminata l’affilatura, girare lo scalpello e asportare il ricciolo metallico sulla grana fine della pietra, tenendo la lama perfettamente in piano. Per rifinire, passare il filo della lama sulla palma della mano.
Gli scalpelli sono attrezzi molto taglienti e se non sono usati correttamente possono essere pericolosi. Tenerli sempre rivolti verso l’esterno e lavorare in quel senso. Assicurarsi che il pezzo da lavorare sia ben saldo dentro la morsa. Mentre si lavora, tenere le mani dietro la lama.